Ai piedi del Massiccio del Matese, al centro della piana omonima, in provincia di Campobasso, troviamo il paese di Bojano, oltre 8.000 abitanti, antichissima cittadina sannita.
Il suo territorio è ricchissimo di sorgenti e coperto di vasti boschi prevalentemente di castagno, faggio, quercia e cerro, tra i quali spicca anche la presenza dell’albero di castagno più antico d’Italia.
L’antica Bovianum è stata capitale dei Sanniti Pentri, poi venne conquistata dai Romani, che ne dispersero anche l’arcaica lingua osca, e ne seguì le sorti fino alla fine dell’impero ed alle invasioni barbariche.
In epoca paleocristiana Boiano fu la sede di una delle diocesi più vecchie d’Italia; sotto l’egida longobarda fu oggetto di una certa ripresa, anche se le continue guerre, le incursioni saracene ed alcuni violenti terremoti ne limitarono notevolmente lo sviluppo, che arriverà praticamente solo a cavallo del millennio.
Il castello di Civita
Sono di quest’epoca gli edifici religiosi, il castello di Civita, il borgo medioevale ed i palazzi gentilizi della città, governata dai feudatari normanni.
Infine Bojano seguì la storia del regno normanno attraverso le dominazioni successive degli Svevi, Angioini, Aragonesi, Borbone, napoleonici, Piemontesi fino alla definitiva Repubblica Italiana che però le preferì Campobasso come capoluogo di regione.
Numerosi gli edifici di spicco di questo antico capoluogo; tra questi la Cattedrale di San Bartolomeo, la Chiesa di Sant’Erasmo quella di Santa Maria del Parco nei pressi della porta medievale di S. Maria.
Vicino alle mura medioevali c’è anche la Chiesa di S. Biagio della Porta o anche S. Biagio degli Arbericis, mentre la Chiesa di S. Maria dei Rivoli è la più antica della città; la devozione dei bojanesi è di antica data: basti pensare che nel ‘700 c’erano in città ben 232 chiese con 35 sacerdoti per soli 1.500 abitanti.
Sopra al paese c’è il piccolo e suggestivo borgo antico di Civita, adagiato su un colle alla cui sommità vi sono i resti del castello medievale.
Un borgo molto ben conservato
Questo borgo è arrivato a noi ancora ben conservato, con angoli suggestivi, stretti vicoli e vecchi edifici; da qui si gode una bella vista panoramica sul territorio circostante del Matese.
Lungo l’erta salita che porta da Bajano a Civita si incontra l’antichissima Chiesa di San Michele Arcangelo, costruita con materiali provenienti da un mausoleo romano, con una cripta che contiene un ossario.
Tra le manifestazioni che si organizzano a Bojano, c’è il “Ver Sacrum”, la festa della “Primavera sacra” dei Sanniti, un rito che consisteva nella consacrazione di gruppi di giovani inviati, al seguito di buoi sacri, a fondare nuove civiltà.
Si tratta di una rappresentazione scenica itinerante in costumi d’epoca articolata in quattro sequenze sceniche e basata su testi degli scrittori greci e latini e da recenti studi di archeologia, glottologia e filologia.
In questa, come nelle altre manifestazioni organizzate in città, la gastronomia ed i prodotti tipici locali sono un contorno indispensabile e gradito dal pubblico che accorre numeroso.
La tipica mozzarella di Bojano
Tra i prodotti più caratteristici va annotata la mozzarella di Bojano, conosciuta anche al di fuori del territorio regionale; Bojano, infatti è famosa per la produzione casearia di alta qualità, e in particolare per la mozzarella fior di latte, lavorata rigorosamente a mano.
Secondo la tradizione alimentare molisana, questo formaggio, come tutti i latticini freschi, va consumato come antipasto e gustata da sola, per apprezzarne in pieno tutta la fragranza, al massimo con l’aggiunta d’olio extravergine, anch’esso uno dei vanti dei prodotti tipici locali, al pari della soppressata, insaccato realizzato con carne scelta di maiale tagliata a mano a pezzi e conciata con sale, pepe in grani e peperoncino.