La Romagna s’è desta, e se quella delle spiagge, degli ombrelloni e della Dolce vita l’ha fatto da un pezzo, quella collinare dei paesaggi, delle vigne, dell’esperienza in cantina sta cercando di recuperare terreno.
Va in questa direzione il 2021 del Consorzio Vini di Romagna che ha presentato le iniziative dell’anno appena all’esordio.
Il messaggio lanciato dalla neo presidente Ruenza Santandrea è chiaro: “Il mare tutti lo conoscono, adesso tocca all’altra parte di Romagna”. Aggiungendo un passaggio chiave: “Per comprendere un vino bisogna conoscere il territorio, è un prodotto della cultura dell’uomo. Non è un caso che un’Albana si esprima meglio in una certa parte di Romagna e il Sangiovese abbia caratteri diversi nelle varie sottozone”.
In estrema sintesi il telegramma lanciato al mondo del vino nazionale è quello di unaRomagna del vino che c’è, ed è ora che l’Italia se ne accorga.
Un poker di iniziative
Quattro sono le iniziative messe in campo nel 2021.
Cartoline dalla Romagna. Si tratta di un portale (www.cartolinedallaromagna.it) rivolto a una fascia giovanile di pubblico.
Raccoglie 100 cantine, i punti culturali d’interesse, quasi 200 ristoranti e 80 botteghe storiche e artigianali che ospitano i vini della Romagna.
Le cartoline sono immagini storiche in bianco e nero declinate al presente e al futuro, come simbolo per invitare a conoscere i luoghi d’arte, cultura e villeggiatura e il binomio cibo-vino simbolo di questa terra.
Vini DOP raccontano. La Romagna che ti sorprende; cinque gruppi di ricerca su un tema ben definito (Storia e tradizioni, Suolo e territorio, Vino, Cibo e turismo e Comunicazione e marketing) hanno messo a disposizione le loro competenze in un percorso di riflessione sul valore, l’identità, il ruolo e il racconto dei vini Dop del territorio.
Il lavoro ha dato vita ad un archivio documentale che nei prossimi mesi troverà realizzazione attraverso iniziative, eventi e strumenti dedicati, e che sarà la base della comunicazione dei prossimi anni.
Vini ad Arte; la novità più grossa è il cambio di data, 27-30 agosto 2021. Poi il format, che sarà itinerante con la possibilità di degustare le uve direttamente in vigna, avendo così la possibilità di assaggiare in anteprima l’annata 2021.
Il programma si svilupperà su tre giorni: due dedicati alle visite sul territorio, uno alla degustazione tecnica delle nuove annate, segnatamente dei Sangiovese Riserva 2018.
L’incoming sarà su Europa, Cina, Giappone, USA e Canada, per un totale di circa 20 ospiti stranieri che affiancheranno gli italiani. Non sarà invece realizzato il Master del Sangiovese.
All’estero, quattro le tappe in calendario fra ottobre e novembre: Amsterdam (Olanda), Liegi (Belgio), Copenaghen (Danimarca) e Amburgo (Germania).
La Romagna in cifre
A illustrare i numeri ci ha pensato il direttore Filiberto Mazzanti; il Consorzio Vini mette insieme 114 soci, 7 cooperative, 5 imbottigliatori, 102 produttori di vino, per una filiera fatta da 5.200 vignaioli che producono uva.
La Romagna produce il 62% del vino regionale, con il mondo cooperativo a fare la voce più grossa con il 77%. Complessivamente la Romagna lo scorso anno ha prodotto poco meno di 110 milioni di bottiglie in flessione per quanto riguarda l’imbottigliato. Gli ettari vitati sono oltre 6mila (6235 per la precisione).
by Filippo Fabbri – Ag. Prima Pagina