Percorrendo la via Salaria in territorio marchigiano, circondato da un territorio verdeggiante di montagne e colline, troviamo la graziosa località marchigiana di Acquasanta Terme, in provincia di Ascoli Piceno.
Incastonata tra i Monti della Laga, a sud, e i Sibillini a nord, Acquasanta Terme, piccola cittadina con poco più di 3.000 abitanti, si trova nell’alta valle del fiume Tronto ed è circondata da diverse piccolissime ed accoglienti frazioni.
Il borgo si trova su un promontorio digradante in una piccola conca, completamente ricoperta, come le alture circostanti, da fitti boschi di castagni, abeti, faggi e querce; il territorio, come rivela il nome della località, è ricco anche di fonti di acque termali, che hanno fatto la fortuna del paese nel corso della storia.
Acque termali note fin dall’epoca dei romani
In epoca preistorica era un piccolo punto di sosta in un rudimentale tratturo che in età augustea venne a trovarsi sulla via consolare Salaria; grazie alle grotte con i vapori caldi delle loro acque termali divenne quindi nota fin dall’allora.
Contesa nel corso dei secoli da numerose popolazioni, dai Longobardi ai Franchi, influenzata per un periodo dai monaci benedettini di Farfa e dominata poi dai vescovi-conti di Ascoli, nell’epoca medievale Acquasanta ebbe una storia piuttosto travagliata.
Nel periodo tra il 1500 e 1860, spopolata dalle peste, distrutta da un terremoto, colpita da una grave carestia e sottoposta al fenomeno del banditismo e brigantaggio contro il potere costituito, il piccolo borgo marchigiano ha saputo sempre riprendersi ed affermarsi come città del benessere.
Le proprietà curative delle acque sulfuree locali, conosciute sin dall’antichità, hanno iniziato ad essere sfruttate in maniera sistematica alla fine del ‘700, quando venne realizzato il primo stabilimento termale.
Ancora oggi, le calde acque solfuree e salsobromoiodiche vengono utilizzate nel confortevole complesso termale per diversi trattamenti nella cura delle infiammazioni, nei trattamenti di antroterapia, per disturbi dell’apparato respiratorio e della pelle.
Poco lontano dal centro abitato c’è la trecentesca fortezza di Castel di Luco, un monumento storico massiccio ed inespugnabile, con la sua cinta muraria chiusa e le torri di difesa, accanto al borgo medievale di Paggese.
Tra le vestigia del passato c’è anche a Ponte d’Arli il ponte sul Tronto, d’epoca augustea, il primo ponte in pietra della Salaria, ad una sola arcata a tutto sesto che sorregge ancora un ponte sovrapposto nell’ottocento e i grandiosi muraglioni di costruzione della stessa consolare.
Il travertino di Acquasanta
Oltre al turismo termale, un’altra voce importante dell’economia di Acquasanta riguarda il travertino, dove sono attive numerose cave di estrazione e laboratori per la lavorazione artigianale e industriale.
Nei borghi vi sono splendidi esempi di architettura, piccole piazze, balconi di pregevole fattura, sostenuti da mensole e piani in lastre di travertino massello, epigrafi incise sugli architravi di porte e finestre che riportano motti e proverbi locali in latino o in volgare.
Nella duecentesca chiesa di San Lorenzo Martire a Paggese, il travertino è stato usato per un baldacchino del XIV secolo di pregevole fattura e splendide pietre tombali denominate “pietre parlanti”, incastonate nel pavimento.
A Valledacqua, località poco distante da Paggese, solitaria e splendida nella sua semplicità, immersa nella valle “delle ombre” come amavano definirla i monaci Farfensi, sorge l’Abbazia di San Benedetto, interamente realizzata in travertino.
Numerosi gli eventi per turisti e termalisti
Numerosi gli eventi che vengono organizzati ad Acquasanta e nei suoi borghi dove la gente usa perpetrare le locali tradizioni semplici e caratteristiche.
L’evento più atteso è la Festa d’Autunno, con una coloratissima mostra-mercato dei prodotti del bosco: castagne e marroni sono i protagonisti indiscussi, ma alle prelibatezze gastronomiche si accompagnano le mostre fotografiche e gli spettacoli a tema.
La Festa di San Lorenzo, invece, propone la rievocazione storica in costume e la cena medievale nella piazza di Paggese; a Ponte d’Arli, nelle immediate vicinanze, si tiene la Sagra della Focarola, una tipica focaccia al forno, e la Sagra del Fungo Porcino nel capoluogo.
Anche le acque termali hanno la loro celebrazione, con la Festa delle Acque, così come il travertino, protagonista di concorsi artistici di scultura di livello internazionale.