Nello storico territorio dell’altopiano del Sarcidano, in provincia di Cagliari, troviamo Isili, un comune di circa 3.300 abitanti tradizionalmente agricolo e pastorale, che solo nel corso degli ultimi decenni si è affacciato alla modernità.
Il territorio è stato sicuramente abitato fin dal Neolitico, come testimoniano insediamenti nuragici e Domus de Janas; i romani lo colonizzarono successivamente strappandolo ai cartaginesi.
In epoca medievale Isili non ebbe una sorte diversa da quella del resto del territorio isolano, passando da un giudicato all’altro, poi da un ducato all’altro fino alla soppressione del regime feudale e successivamente all’adesione al Regno d’Italia.
Un paese tra vallate e colline
Il paese sorge ai margini dell’altopiano, in un paesaggio caratterizzato da vallate e colline; la parte pianeggiante, resa fertile da numerosi corsi d’acqua, è coltivata soprattutto a cereali, foraggi ed ortaggi che vengono distribuiti sul mercato isolano.
Tra le caratteristiche del panorama territoriale, c’è anche l’invaso artificiale di “Is Barrocus”, la cui particolarità consiste nell’avere un isolotto in mezzo creatosi per effetto del riempimento dell’invaso, sul quale è presente un’antica chiesetta intitolata a San Sebastiano.
Si pratica anche l’alpinismo
La parte montana del suo territorio ha invece pareti ripide e gole a strapiombo, per lo più falesie calcaree, che attirano gli appassionati di alpinismo e di free climbing, con oltre trecento “vie” chiodate anche molto impegnative.
Numerosi gli edifici religiosi del territorio isilano, tra cui appunto quella cinquecentesca di SanSaturnino, quella di San Giuseppe Calasanzio, situata al centro di Isili, costruita nel Seicento per volontà dei Padri Scolopi che operarono a lungo in città istituendo anche una loro scuola.
E ancora, la chiesa di Sant’Antonio, quella di San Mauro, la cinquecentesca Chiesa Sant’Antonio di Fadali e la seicentesca Chiesa campestre romanica di San Sebastiano che spicca col suo bel campanile a vela al centro del lago artificiale di Is Barrocus.
Oltre alle numerosissime aree archeologiche e nuragiche presenti sul territorio di Isili, tra cui uno dei più belli, quello di Is Paras, le tradizioni del passato rivivono nell’importante Museo del Rame e del Tessuto, ospitato nell’antico Convento dei Padri Scolopi, che espone i tradizionali manufatti di rame e i tappeti variopinti, che nel passato rappresentavano gli elementi più caratteristici delle produzioni locali.
La scoperta dell’archeoastronomia
Una delle più caratteristiche e suggestive iniziative che si tengono ad Isili, in qualche modo collegata ai suoi monumenti archeologici, è la consuetudine della popolazione di recarsi a vedere tramontare il sole del solstizio sui resti del nuraghe di Brabaciera, dal quale l’immagine del sole che tramonta pare scomparire dentro Is Paras ed il mattino successivo spuntare da un terzo nuraghe.
Con la “scoperta” dell’archeoastronomia, Isili è diventata un punto di riferimento per questi monumenti antichissimi che, secondo gli studiosi di nuraghi, tombe dei giganti e domus de janas avrebbero in comune l’orientamento verso l’alba del solstizio d’inverno, un elemento che accomunerebbe prenuragici, nuragici e punici a tutte le altre popolazioni megalitiche europee.