È stata approvata dal Comitato Nazionale Vini del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali la proposta di modifica del disciplinare di produzione della Doc Prosecco che prevede l’introduzione della tipologia Spumante Rosé.
Ora si attende la pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, e l’entrata in vigore del successivo Decreto Ministeriale, che ufficializzerà la modifica a livello nazionale avviando l’iter comunitario che culminerà con la definitiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.
Soddisfatto il Presidente del Consorzio, che da diversi anni rincorreva questo risultato con l’obiettivo di intercettare nuove fasce di mercato, approfittando del successo dei vini rosati su alcuni importanti mercati mondiali, e anche di avere un’arma in più per combattere imitazioni e contraffazioni, visto che di “Prosecco Rosé” o varianti sul tema che richiamano il prosecco ne circolano da anni persino nella stessa Italia.
I Consorzi non ci stanno
Il Prosecco Spumante Rosé si otterrà dal taglio con il 10-15% di Pinot nero.
Non ci saranno però un Valdobbiadene Docg e un Asolo Docg rosé. I consorzi della zona classica dei colli trevigiani intendono infatti mantenere ferma l’identità del prodotto piuttosto che inseguire mode che rischiano di essere effimere e di creare confusione rispetto all’immagine del prosecco storico.