A circa 10 chilometri da piazza San Marco, nella parte settentrionale della laguna, c’è l’isola di Burano con l’omonimo piccolo borgo, conosciuto nel mondo per le sue case colorate e per i suoi merletti, di cui fino a qualche decennio fa andava giustamente orgogliosa; oggi molti di quelli che si vendono nei tanti negozietti di souvenir, sono made in China o Taiwan, ma se ne trovano ancora anche di originali.
In ogni caso vale la pena una visita al Museo del Merletto per farsi un’idea di quella che era l’arte delle merlettaie veneziane e buranelle del ‘700 e ‘800.
Il Museo del Merletto di Burano
I bellissimi merletti del Museo sono intessuti con fili di lino, seta, cotone e talvolta oro e argento ed hanno una particolarità che si ritrova solo in quelli prodotti su quest’isola: sono realizzati con il cosiddetto “punto in aria”, oltre che con altri curiosi punti chiamati “voveti, oceti de colombo, paneti, rosete”.
Non è raro, passeggiando per le calli ed i campielli di Burano, trovare qualche anziana signora che, seduta su uno sgabellino, chiacchiera con le amiche, lavorando ognuna col tombolo in grembo ad un loro merletto.
Le facciate dipinte di tutti i colori dell’arcobaleno
Le case di Burano colpiscono invece i turisti per i tanti colori che si riflettono nelle acque verdi dei canali, sotto balconi variopinti e pieni di fiori; la più famosa è “la Casa di Bepi”, dipinta con l’utilizzo di un’infinità di colori come la tavolozza di un pittore.
Sull’isola la pesca ha sempre rappresentato una risorsa indispensabile e lo spettacolo offerto dai pescatori che scaricano quanto pescato dalle loro tipiche imbarcazioni è sempre all’origine di capannelli di turisti e curiosi ed anche di ristoratori interessati.
Un secolo fa Burano fu artefice di un importante movimento pittorico, la “Scuola di Burano”, i cui esponenti si ispiravano alle mille sfumature scenografiche offerte dalla laguna, realizzando opere che, oltre che in zona, sono disseminate in vari musei di tutt’Italia.
In paese c’è un’unica piazza, Piazza Galuppi, con i suoi negozi di souvenir dell’isola, articoli in vetro di Murano e maschere veneziane, alcune tipiche trattorie buranelle dove si può mangiare del buonissimo pesce fresco, la Chiesa di San Martino Vescovo, dove si può ammirare una famosa tela di Gian Battista Tiepolo.
L’industria del turismo
Se un tempo la principale attività era la pesca, oggi il turismo è la vera fonte di sostentamento per i circa 3000 abitanti di Burano, che alimenta il commercio e la ristorazione, anche se, com’è ovvio, è strettamente collegato al movimento turistico del capoluogo.
Oltre ad un carnevale, meno famoso di quello di Venezia ma altrettanto colorato e gioioso, Burano ha con il proprio capoluogo un’altra piccola rivalità, la “Regata di Burano“, considerata dagli appassionati la “Rivincita della Regata Storica”.
Si svolge su mascarete a due remi per le donne e su gondole a due remi per gli uomini, con le imbarcazioni che si confrontano nelle acque antistanti l’isola con il tifo appassionato di tutti gli abitanti e di altrettanti turisti.