Circondata da dolci colline piene di coltivazioni cerealicole e vigneti, si erge al di sopra di un colle che separa le valli del Potenza e del Chienti, nella provincia di Macerata, c’è il piccolo borgo di Pollenza, cittadina di poco più di seimila abitanti.
Il nucleo storico dell’abitato è ancora in parte circondato dalle mura, con molte testimonianze di una storia antica, testimoniata dai ritrovamenti archeologici di una grande necropoli e di altre presenze successive dell’uomo.
Il borgo è infatti antico, chiamato Pollentia, distrutto durante le invasioni barbariche e ricostruito a cavallo del millennio col nome di Montemilone, toponimo che venne modificato solo dopo l’ingresso nel Regno d’Italia.
La presenza delle potenti Abbazie di Fiastre e di Rambona, nel fondovalle ne hanno condizionato la storia; nei primi anni del duecento Montemilone diventerà Comune indipendente mantenendo intatto il suo impianto urbanistico a schema radiante, attorno al suo castello ed a San Bartolomeo, la chiesa – ospizio dipendente dall’abbazia di Rambona.
A fine duecento la chiesa di Santa Maria viene ceduta dai monaci all’Ordine Francescano, che costruisce il convento, e a fine quattrocento la sua conformazione è pressappoco la stessa di oggi.
Pollenza, le mura quattrocentesche
Intorno al centro fortificato sorgono altri quattro castelli: il Cassero, Castel Gualdo, Gagliano e Castel Franco, mentre a fondovalle l’abbadia di Rambona cresce e consolida il suo ruolo di centro sociale oltre che religioso, divenendo sede di scambi e di attività commerciali, capace di attirare, in occasione di un’importantissima fiera, anche mercanti orientali.
Dei castelli oggi non v’è più traccia, ma le mura, edificate nel quattrocento, sono tutt’ora in piedi, seppur parzialmente, anche se nel corso dei secoli sono state più volte oggetto di assalti, saccheggi e distruzioni da parte delle truppe nemiche, quando la città si alterna nel sostegno ai contendenti imperiale e papale.
All’inizio del cinquecento cominciano a stabilirsi in città i primi artigiani vasai e vengono costruiti palazzi nobiliari tra cui Palazzo Scolastici Narducci, quello del cardinale Cento e il monastero delle Clarisse con la chiesa di San Giuseppe.
Un borgo medioevale
Il paese nei secoli successivi ha mantenuto inalterato l’assetto medievale, con strade piccole e tortuose, fiancheggiate da casette di due o tre piani; nel settecento si costruiscono il nuovo palazzo comunale e la torre civica e prende avvio l’industria della ceramica e della maiolica fine, bianca, colorata e dipinta con colori a smalto.
Il monumento più importante di Pollenza è l’Abbazia di Rambona, a pochi chilometri, costruita verso la fine del IX secolo ad opera della regina longobarda Ageltrude, che nell’alto Medioevo era molto potente e possedeva beni, chiese e priorati, ma che nel quattrocento andò completamente distrutto rimanendo abbandonata, di cui oggi rimangono solamente il Presbiterio e la Cripta.
Tra gli eventi che vengono organizzati a Pollenza, il più rilevante è la mostra di artigianato, antiquariato e restauro artistico per la quale la cittadina marchigiana è famosa, che si tiene ogni anno nel centro storico e che fa parte anche di un classico appuntamento del Grand Tour delle Marche organizzato da qualche anno da Tipicità e ANCI Marche.