La Cipolla Rossa di Breme, che nel dialetto locale viene chiamata “sigulla”, la “Dolcissima” della Lomellina, viene coltivata nei pochi ettari di terreni che circondano questo comune pavese da oltre mille anni.
Venne infatti introdotta nella zona dai monaci della Novalesa nel X secolo e da allora ben poco è cambiato nelle tecniche di coltivazione.
I produttori che la coltivano per la vendita si contano sulle dita di una mano; le sementi sono ancora preparate scegliendo una per una le cipolle migliori da mandare in fioritura, che danno ogni anno una produzione di circa 600 quintali.
Una coltivazione limitata e impegnativa
Coltivare la Cipolla Rossa di Breme è piuttosto impegnativo; i semi devono essere messi a bagno in sacchi di iuta durante il periodo di luna calante, poi, appena germinati, vengono recuperati e seminati in vivaio.
Dopo un breve periodo le piantine possono essere trapiantate nei pochi terreni utilizzati da secoli, verso la golena e possono essere raccolte tra giugno e luglio.
Il sapore della Cipolla di Breme, soprannominata la Dolcissima dai bremesi, è abbastanza persistente, ma non “sgarbato” ed annualmente, all’epoca della raccolta, in paese viene organizzata la Sagra della Cipolla Rossa, con degustazione di piatti tipici della tradizione lomellina, dove la Rossa di Breme è l’assoluta protagonista.