La grappa, denominazione legale protetta per definire l’acquavite di vinaccia realizzata in Italia, deriva dalla distillazione delle vinacce fermentate dopo la svinatura, oppure da vinacce semivergini fatte fermentare successivamente alla separazione dai mosti, cioè la “sgrondatura” nella vinificazione in bianco.
La regina delle grappe anconetane
La Grappa di Verdicchio dei castelli di Jesi, nelle Marche, considerata la regina delle grappe anconetane, ha un profumo molto intenso arricchito da sentori floreali tipici del Verdicchio, morbida al palato e una gradazione alcolica sui 40° o poco più; inoltre, a seconda della tipologia d’invecchiamento, può essere perfettamente incolore e limpida oppure leggermente ambrata.
Per farla i numerosi viticoltori locali che producono l’ottimo Verdicchio dei colli di Jesi, utilizzano esclusivamente vinacce dell’omonimo vino; generalmente le vinacce vengono distillate in alambicchi discontinui seguendo una tradizione secolare.
In alcuni casi la grappa viene poi affinata in barriques di rovere usate in passato per il Verdicchio passito, facendo così assumere al prodotto un tipico colore ambrato ed assumendo profumi di spezie, vaniglia, frutta appassita e mandorla.
La produzione di Grappa di Verdicchio dei castelli di Jesi è piuttosto limitata; l’accurata lavorazione che ne garantisce l’altissima qualità, fa sì che questo superalcolico sia particolarmente apprezzato dai numerosi cultori delle acquaviti italiane.