Al centro del Lago d’Iseo c’è una montagna verde che spunta dall’acqua; si tratta di Monte Isola, un pezzo di terra di particolare importanza ambientale e naturale in quanto è la più grande isola lacustre d’Europa.
Monte Isola è sia il nome dell’isola, sia il nome del piccolo comune che vi risiede, formato un’ottantina d’anni fa dall’unione delle due frazioni di Siviano e Peschiera Maraglio; il territorio comprende altre nove piccole frazioni e due piccoli lembi di terra che spuntano sul lago, l’isola di San Paolo a sud e l’isola di Loreto a nord.
Monte Isola, auto free
La particolarità dell’isola consiste nel fatto che non si vedono in giro automobili, se non qualche mezzo di pubblica utilità; gli unici mezzi disponibili per i turisti scaricati sull’isola dai traghetti che partono dai paesi delle sponde del Lago d’Iseo sono gli autobus pubblici e le biciclette, mentre ai soli residenti è consentito l’uso di motorini.
Il periplo di Monte Isola è davvero interessante ed in bicicletta si copre in un’ora, anche se ci si mette sempre più tempo perché fermarsi ad ammirare i mutevoli panorami del lago e delle sue sponde è molto suggestivo.
Dalla strada situata a livello lago, diversi sentieri e mulattiere salgono verso la sommità del monte, a circa 600 metri slm, dove il Santuario della Madonna della Ceriola fa da catalizzatore e punto di riferimento religioso e paesaggistico.
Il Santuario risale al V secolo; inizialmente era una piccola cappella fatta costruire da San Vigilio, vescovo di Brescia, dedicandola alla Madonna, in sostituzione di un precedente tempio pagano; una sua effige, che la vede seduta in trono col Bambino in braccio, scolpita e intagliata su legno di cerro, ne determinò nel XII secolo il nuovo nome, appunto, Santa Maria della Ceriola.
Il medioevo vede nel territorio attorno al lago la presenza dei longobardi; sull’isola arrivarono i monaci cluniacensi che ampliarono la cappella fondando un monastero e dedicandosi a varie attività, tra cui la fabbricazione di barche e reti da pesca, attività che è proseguita poi per secoli fino a pochi decenni fa.
La presenza dei monaci favorì in un primo momento la nascita di alcuni piccoli borghi agricoli nelle lungo i pendii del monte e successivamente anche quella di alcuni borghi di pescatori lungo la costa.
Il Santuario, caratterizzato da un’unica navata con volta a botte, nel 1600 verrà anch’essa ampliata ed abbellita con alcune pregevoli opere d’arte e a metà settecento la facciata cambierà aspetto con la costruzione del campanile in granito.
All’interno, oltre a numerosi affreschi antichi, c’è un’inferriata seicentesca che divide la navata dall’altare maggiore, oltre a un’ottantina di “ex voto”, tavolette votive e quadretti antichi e moderni, appesi ad una parete, alcuni dei quali risalgono al ‘600; ancora oggi molti fedeli lasciano un “ex voto”, per lo più sotto forma di poesia o di fotografia.
Una vegetazione lussureggiante
Monte Isola, che conta poco meno di duemila abitanti, è interamente coperta da una fitta vegetazione che nella parte settentrionale è di tipo alpino, con boschi di alberi latifoglie mentre la parte meridionale dell’isola è caratterizzata dalla presenza di uliveti.
L’intera isola è percorsa da un Sentiero Naturalistico che permette ai visitatori di godere della bellezza dei boschi di cerro, querce, roveri e dei tanti arbusti presenti, nella massima tranquillità e quiete assaporando l’atmosfera di semplicità e riservatezza del posto.
Uno dei percorsi dell’isola conduce a Menzino, caratteristico borgo medioevale dove spicca la Rocca Martinengo, uno dei monumenti più caratteristici dell’isola, esificata su uno sperone roccioso che guarda la sponda bergamasca del lago; il castello trecentesco è stato più volte restaurato ed è oggi un’elegante residenza privata.
A Peschiera Maraglio, invece, ci sono da vedere la bella chiesa seicentesca di San Michele e l’esterno del Castello Oldofredi che a fine ‘400 ospitò la Regina di Cipro Caterina Cornaro.
La frazione di Novale è costituita da un gruppo di case edificate nel corso del medioevo, nascosto in mezzo ad un bosco; alcuni vecchi edifici costruiti intorno ad una piccola piazzetta hanno mantenuto le loro caratteristiche originali, con muri di conci squadrati di medolo, portali ad arco, piccole volte, balconi in legno.
La passerella di Christo
Tre anni fa Monte Isola ha avuto un periodo di forte notorietà grazie all’iniziativa di “Christo”, il poliedrico artista che realizzò The Floating Piers, una “passerella” tra la terraferma e l’isola, che per le due settimane d’installazione permetteva al pubblico di “camminare” sulle acque del lago e che ha attirato oltre un milione di persone entusiasti per ammirare quest’opera davvero suggestiva.
Un evento talmente particolare che ha avuto un effetto trainante per il turismo del lago d’Iseo e di Monte Isola anche in questi tre anni successivi.
Tradizione di una delle frazioni dell’Isola è la Festa di Santa Croce di Carzano in cui tutto il paese viene addobbato con fiori fatti a mano e rami di pino; la festa ebbe origine nel 1836 per celebrare la fine di un’epidemia di colera. Nel 1836 in Lombardia si diffuse il colera, gli abitanti di Monte Isola, disperati per le numerose vittime, si rivolsero alla “loro” Madonna salendo in processione verso il Santuario dove fecero voto di consacrare quella domenica se fosse cessato quel castigo. Da quel giorno la malattia si indebolì fino a scomparire. Da allora, ancora oggi, ogni seconda domenica di luglio si festeggia la venerata Madonna del Colera, in nome della malattia sconfitta.
Monte Isola, la tradizione delle reti da pesca
Monte Isola ha una secolare tradizione nella fabbricazione delle reti da pesca e nella costruzione delle barche in legno. Fino agli anni settanta del novecento si trattava infatti di uno dei principali produttori mondiali di reti da pesca, ma successivamente ha subito la schiacciante concorrenza dei fabbricanti industriali giapponesi; ancora oggi, tuttavia, è possibile vedere quanto resta di quella nobile tradizione artigianale, soprattutto nella frazione di Peschiera Maraglio.