Nell’entroterra laziale, in Sabina, provincia di Rieti, troviamo il piccolo borgo di Roccantica, poco più di 600 abitanti,
Nel suo territorio c’è una grande dolina nota come Revotano, del diametro di circa 250 metri, in cui, secondo una credenza locale, sarebbe sprofondato il precedente villaggio.
Di notevole interesse le chiese gotiche di San Valentino e di Santa Caterina; quest’ultima reca notevoli affreschi del XIV secolo.
Donato da un signorotto locale in epoca medioevale all’Abbazia di Farfa come “Fundus Antiquum” per mondare i propri peccati, il villaggio si circonda successivamente di un castello con mura per difendersi dai nemici, numerosi in quell’epoca turbolenta.
Sempre fedele al potere temporale della chiesa, Roccantica, con la sua chiesa di San Valentino e la potente Abbazia di Farfa, ebbe un lungo periodo di prosperità; nel 1300, in grotte scavate al di sotto delle abitazioni, erano stati impiantati un gran numero di telai che alimentavano un industria tessile di notevole importanza, scomparsa poi nel tempo.
Ancora nell’800 il paese era ancora circondato dalle mura, nelle quali si aprivano tre porte; la rocca, già in parte diroccata, era cinta da tre giri di mura, con tre torrioni superstiti ed un fortino centrale, che ancor oggi domina l’abitato.
Roccantica, da sempre opificio romano
Dai ricchi boschi si ricavavano legname da costruzione e carbone, che veniva spedito a Roma via Tevere e le argille delle vallate che fornivano la materia prima per la fabbricazione di canali e di mattoni ad una fornace.
Erano presenti anche un monastero di clarisse ed un convento di frati francescani nel quale si teneva la scuola di filosofia per gli studenti dell’ordine.
Un borgo quasi dimenticato tra i boschi dell’entroterra laziale
La Roccantica di oggi è un borgo quasi dimenticato, fortemente impoverito dall’emigrazione verso le città e lontano dai circuiti turistici.
E’ un peccato perché Roccantica ha un bellissimo centro storico, ben conservato, dove è davvero piacevole girovagare tra i suoi vicoletti di chiara impronta medioevale alla ricerca di qualche angolo particolare e suggestivo.
in cui è possibile ammirare la Chiesa di san Valentino, un antichissimo edificio che fu in parte distrutto nella metà del XX secolo, con il massiccio campanile romanico in laterizio.
C’è inoltre la Chiesa dell’Assunta, edificata nel XVIII secolo, ed il cinquecentesco Monastero delle Clarisse, che per la sua possente mole è anche chiamato castello, e la chiesa di Santa Caterina, con affreschi del XIV secolo.
Di grande interesse anche il romitorio di s. Leonardo, ricavato in una grotta che si apre in un’alta parete rocciosa che strapiomba tra i boschi, nella valle del Galantina, poco più di un chilometro ad ovest dell’abitato; dalla rupe stilla di continuo limpida acqua, alla quale vengono attribuite qualità taumaturgiche.
La sartoria per abiti medioevali
Paesino meraviglioso, dove si respira un’aria del passato lontano, dovuta anche ad una sua specifica attività: qui si è creata una sartoria per abiti del medioevo, usati in paese ed in molte feste medioevali in tutt’Italia.
Molto interessante e gustosa la Sagra del frittello che si tiene ogni anno a fine marzo; cavolfiori a pezzetti e fritti in una pastella, e consumati caldi e ”conditi” con un buon bicchiere di vino rosso locale.
In occasione di questa Sagra vengono allestite nel paese molte ”Botteghe dell’ Arte” tra cui quelle di ferro battuto, ceste, sculture su legno, la sartoria medievale e del vetro.
Tra i vari prodotti tipici del territorio c’è la castagna rossa del Cicolano, una varietà di gran pregio a cui, é sempre stata fortemente legata l’economia dell’area, che in un passato nemmeno troppo remoto integrava o sostituiva con le castagne i cereali invernali e primaverili.