La Toscana, regione in cui si trovano le colline e le vallate del Chianti, è indubbiamente un territorio al cui interno si coniugano mondi diversi ed eterogenei che, presi uno alla volta, hanno proprie peculiarità che li contraddistinguono dagli altri ma che, nel loro insieme, fanno di questa regione dell’Italia centrale un posto davvero unico.
Le colline del Chianti, comprese fra Firenze, Siena e Arezzo, sono un territorio affascinante la cui notorietà internazionale non è per niente inferiore alle città fra cui è compresa.
Il nome “Chianti” che caratterizza questo territorio ha origine dall’omonimo vino, conosciuto e apprezzato in ogni angolo del mondo, dove ha raggiunto indici di penetrazione e gradimento davvero invidiabili.
Chianti, il territorio
Il Chianti è un territorio di colline medio alte che si estende da nord a sud-sudest e che ha nel Monte San Michele di quasi 900 metri slm il suo punto più elevato; è inoltre attraversato da cinque fiumi che danno il nome ad altrettanto vallate: Pesa, Greve, Ombrone, Staggia e Arbia.
Un tempo il Chianti era collegato solamente a tre zone, quelle dei territori di Gaiole, Castellina e Radda che formavano l’antica “Lega militare fiorentina del Chianti” e che aveva per emblema il Gallo Nero.
In età moderna la denominazione si è allargata anche ai territori fiorentini di San Casciano e Tavernelle oltre ai senesi Castelnuovo Berardenga e Poggibonsi.
Il “Gallo nero” dell’antica lega è rimasto quale simbolo del Chianti Classico del quale possono fregiarsi solamente i vini prodotti nei territori di queste località.
Il territorio chiantigiano è un alternarsi di colline coltivate a vigneti e uliveti, che si fermano al limitare dei boschi, solcate da stradine spesso sterrate, lungo le quali corrono filari di cipressi e arbusti di ginestre.
Le sue strade sono un continuo saliscendi che spesso si aprono su straordinarie vallette che offrono paesaggi tanto straordinari da sembrare quadri o cartoline illustrate, che invitano a fermarsi per goderne la pace.
Proprio per questa sua peculiarità, la zona ha assunto anche il nome di “Chiantishire” o contea del Chianti, per il grande numero di stranieri, ovviamente non solo inglesi, che hanno scelto di venirci a vivere.
Tra le tante località del Chianti, quelle forse più caratteristiche sono la Badia a Passignano, bella e antichissima sede della Lega del Chianti, il piccolissimo borgo medievale di Volpaia e il possente, storico castello di Brolio già residenza del barone Ricasoli, inventore della moderna vinificazione.
Chianti, una storia antica
La storia di questo territorio vede la presenza etrusca e poi romana, quando le colline erano coperte di boschi, di acque e di selvaggina; trovandosi ai margini delle principali vie di comunicazione, è rimasto al riparo dalle grandi invasioni barbariche dopo la caduta dell’Impero romano.
Il periodo medioevale e rinascimentale, invece, l’ha trasformato per secoli in un grande campo di battaglia, con continue scaramucce fra i potenti Comuni delle città di Siena e Firenze, che si contendevano quelle terre.
E’ in quest’epoca feudale che vennero costruiti castelli e borghi fortificati, anche a breve distanza l’uno dall’altro per il reciproco controllo, molti dei quali arrivati in buone condizioni fino a noi.
Castelli, borghi e piccoli paesi, case coloniche, pievi, ville rinascimentali, spesso seminascosti da boschi e valli, costruiti nella pietra, ancora oggi sono elementi naturali del paesaggio chiantigiano.
Alla fine del periodo delle contese, alcune vallate sono state disboscate e rese adatte all’agricoltura, in particolare boschi di castagni e querce, ma anche campi di olivi e soprattutto di viti che oggi producono il Chianti Classico Docg.
Chianti, i borghi
Castellina in Chianti è il centro più importante del territorio, con i suoi poco più di duemila abitanti, caratterizzata da una massiccia rocca nella piazza centrale del centro storico, con un torrione merlato trecentesco, alcuni palazzotti tardo rinascimentali di pregio e diversi edifici religiosi di epoca medioevale.
Poco distante, in località Molino Nuovo, c’è un caratteristico nucleo abitato del 1400, con la torre di Grignano, appartenuta al papato.
Gaiole in Chianti ha invece una caratteristica architettonica che ne rivela l’origine di mercatale, sviluppato tutto lungo la strada che congiunge il Valdarno al Chianti allargandosi nell’attuale piazza del paese, che ha la forma di un triangolo allungato ai cui lati sorgono alcuni palazzotti sette-ottocenteschi di semplice fattura.
Anche qui vi sono alcune antiche chiese e abbazie, tra le quali la Badia di Coltibuono, del XII secolo e quella di Santa Maria a Spaltenna, del 1030.
Non distante da Gaiole ci sono il possente Castello di Brolo, trasformato in residenza signorile della famiglia Ricasoli dopo la conquista del territorio da parte di Siena; Il castello di Meleto, con due torri ai lati; i ruderi del castello di Montegrossoli e quello di Barbischio.
Anche Radda si trova racchiuso all’interno della cerchia muraria in parte conservata, con un centro storico costituito da un asse viario principale sul quale si apre la piazzetta con il Palazzo del Podestà e la chiesa parrocchiale, ed un impianto architettonico che ha mantenuto intatto il suo aspetto medioevale.
Altri notevoli centri che rimandano ai secoli passati sono Volpaia, con il suo castello, la trecentesca chiesa di San Lorenzo e la quattrocentesca “Commenda di Sant’Eufrosino”, simbolo stesso del piccolo borgo.
Anche la storia di Greve in Chianti è legata alla sua piazza principale che ha sempre esercitato la funzione di mercatale; il borgo era una un tempo una semplice dipendenza del castello di Montefioralle ma grazie alla sua posizione, è situato nel punto in cui si incontravano alcune importanti vie di collegamento poté diventare il principale mercato della zona.
Da tempo l’area del Chianti si è vocata alla produzione vinicola; le sue colline sono solcate da vigneti che salgono verso la vetta dei colli, che producono prevalentemente uve Sangiovese, base del Chianti.
Attorno a questo vino si sono creati nel tempo diversi Consorzi, i quali, seguendo il rigido disciplinare della Docg, hanno saputo esaltare le caratteristiche delle varie tipologie facendone uno dei prodotti cult della nostra enologia, autentico vanto ed ambasciatore del Made in Italy nel mondo.