Nell’entroterra della provincia sarda di Oristano, quasi al centro dell’isola, c’è il piccolo borgo di Baradili, la cui caratteristica è quella di essere il comune con il minor numero di abitanti, 95, di tutta la Sardegna ed uno dei meno popolosi di tutto lo stivale.
Nonostante ciò, Baradili è un interessante borghetto medioevale il cui territorio si estende da una bassa collinetta fino alle case più in basso, in una piccola valletta ai suoi piedi.
Baradili, terra di nuraghi
Il territorio su cui sorge Baradili fu certamente abitato nel periodo nuragico; nei dintorni, infatti vi sono i nuraghi di Nuraxi Cibixina, Nuraxi Candeu, Nurattò.
Il più rilevante dal punto di vista storico-architettonico è “Nuraxi Candeu”: un nuraghe monotorre dal quale si arriva a vedere fino a “Su Nuraxi” di Barumini; nelle sue vicinanze c’è una fontana, le cui acque sono reputate le migliori dell’isola.
Il villaggio attuale è probabilmente di origine romana; anche Baradili nuragica infatti seguì la stessa sorte del resto della Sardegna e fu dapprima conquistata dai cartaginesi e in seguito dai romani, come attestato da alcuni reperti archeologici ritrovati nella zona.
Nel medioevo il borgo subì le conseguenze delle operazioni militari che investirono il territorio della Marmilla quindi fu assoggettato a diverse famiglie feudatarie del Regno di Sardegna, pur mantenendo sempre una certa autonomia.
Il borgo, che ha sempre mantenuto un aspetto antico, si è oggi notevolmente ammodernato; il suo centro storico è stato ristrutturato, le strade ed i vicoletti sono stati ripristinati in acciottolato, le facciate delle case e degli edifici storici sono state sistemate con particolare cura e attenzione.
Le case a corte di Baradili
Una delle sue caratteristiche sta nella struttura delle case, molte delle quali sono “a corte”, anche se in alcuni casi la mancanza di manutenzione e lo stato di abbandono per tantissimi anni ne hanno minato pesantemente lo stato, provocando anche dei crolli.
Al centro del paese c’è la settecentesca chiesa di Santa Margherita, più volte restaurata nel corso degli anni, con un pregevole Sant’Antonio da Padova con Bambin Gesù.
Le colline circostanti, da sempre brulle e aggredite dai venti, sono state parzialmente rimboschite con inserimento anche di essenze locali e macchia mediterranea; vi sono piccole coltivazioni di alberi fruttiferi, tra ulivi, mandorli e melograni e qualche vite.
Eventi e gastronomia
Baradili dedica alla sua protettrice Santa Margherita tre feste nell’arco dell’anno: la principale a maggio, detta anche “sa festa manna”; la seconda in luglio detta “Santa Mragaida agattada” o “Santa Mragaida de is crcuxionis” e la terza, sempre a luglio, per onorarla quale protettrice delle partorienti; in queste occasioni Santa Margherita è indicata anche come protettrice dei bambini con difficoltà di linguaggio.
Tanti i piatti tipici della tradizione oristanese; tra questi i Malloreddus, la pasta sarda per eccellenza: gnocchetti a bastoncino incavato, conditi con abbondante sugo fatto di carne di vitello e di maiale, cotta nel lardo e cipolla, con pomodoro, peperoncino e rosmarino; vanno serviti caldissimi, dopo un’abbondante spolverata di pecorino sardo grattugiato.