La Valtellina è costituita per lo più di territorio montano, valli e vallette che si dipanano a destra e a sinistra del fondovalle solcato dal corso del fiume Adda ed una di queste è la Valgerola, nelle alpi Orobie, dove si trova Pedesina, a 1032 m di quota, il quale con appena 34 abitanti è il comune italiano meno popoloso.
La vallata è sovrastata da ripide pareti montuose ed è solcata sul fondo dal torrente Bitto, che dà il nome anche al famoso formaggio della zona; la natura tutto intorno è ancora intatta e a volte selvaggia, caratterizzata da boschi e pascoli che hanno permesso nei secoli attività legate all’allevamento del bestiame ed alla produzione di prodotti caseari. Appena sotto Pedesina passa l’antica “via del Bitto“, un passaggio ricavato scolpendo gli scalini nella roccia viva.
Valgerola, la civiltà pastorale
Il territorio valligiano presenta i segni i segni della civiltà pastorale, con il suo Il paesaggio agrario, gli usi, i costumi, le baite ed i piccoli insediamenti che si rifanno ad un mondo rurale profondamente radicato nella cultura locale, sorto e sviluppatosi attorno all’allevamento del bestiame ed alla trasformazione del latte, che sono succedute a quella che in epoche più antiche era l’attività prevalente, l’estrazione e lavorazione del ferro.
Gli insediamenti nella valle, come quello di Pedesina, probabilmente sono sorti per una naturale espansione dal basso quando l’incremento demografico verificatosi ovunque attorno all’anno Mille ha spinto le popolazioni a cercare nuove terre.
Nel passato Pedesina e Rasura, il paese che lo precede lungo la strada che sale dal fondovalle, erano note in tutta la provincia per la tessitura su telai del tipico tappeto pezzotto e anche per la lavorazione della canapa e del lino con le quali la gente del posto sapeva realizzare ricercati tessuti e manufatti.
Nelle piccole comunità delle valli, probabilmente di origine celtica e camuna, la vita si deve essere svolta per secoli costante e immutabile, scandita dal susseguirsi delle stagioni, delle feste religiose, dell’alternarsi di periodi di relativa calma: uno dei grandi problemi di Pedesina, come di quello di tutte le vallate alpine del resto, è stato e continua ad essere tuttora quello dell’emigrazione, dovuto ai problemi caratteristici del territorio: scarsità di risorse, carenza di lavoro, vita durissima e povertà diffusa.
La locale Pro Loco, specialmente nel periodo estivo, è attivissima ed organizza manifestazioni come “La Giornata ecologica”, la “Camminata di Pedesina”, il concorso dei “Balconi fioriti” e “Pittori in quota”, le varie “polentade”, per i turisti ed escursionisti che dalle vallate vicine salgono a godere del clima fresco e della buona cucina che trovano.
Nel piccolissimo borgo valtellinese la vita comunque continua a scorrere placida, silenziosa, tranquilla; nei boschi che lo circondano vi sono alberi secolari, ombra, frescura ed una flora e fauna ricchissima; sembra che qualcuno abbia anche avvistato un orso, scomparso da queste latitudini da molto tempo, che si sta dando da fare con le pecore nei pascoli alti.
Sui monti circostanti, verdissimi in estate e coperti da uno spesso strato di neve immacolata in inverno, ideale per lo sci alpinismo e sci escursionismo, vi sono diverse malghe e “calecc”.
Valgerola, la casera del Bitto
Negli alpeggi c’è sempre anche la ”casera” che funge da magazzino di stagionatura del Bitto, il formaggio estivo grasso a pasta semicotta, di media durezza e media stagionatura, di colore giallo paglierino che diventa più intenso con la stagionatura.
La terra è generosa anche per i frutti del sottobosco, le castagne, ma soprattutto i funghi porcini, la cui abbondanza ha fatto sorgere numerose attività conserviere.
Come un po’ in tutta la Valtellina, sono numerosi i punti di ristoro che propongono piatti tipici, più o meno”contaminati” a seconda del posto: i Pizzoccheri, la Polenta Taragna, gli Sciatt, la cacciagione, il cervo con la polenta, le trote di torrente, i formaggi freschi come la ricotta, i salami insaccati seguendo antiche ricette.