L’Oltrepò pavese è un forziere pieno di perle rare ed una di queste, tra le più piccole ma non meno affascinanti, è Rocca de’ Giorgi, che si trova nella parte terminale della Valle Scuropasso.
Sede di un’antica pieve della diocesi di Piacenza, Rocca de Giorgi fu fortificata fin dall’alto medioevo; nel 1164, è citata tra i luoghi dell’Oltrepò che passarono sotto il dominio pavese.
Rocca de’ Giorgi, un borgo, tanti nomi
Nel 1630 circa fu acquistato dai conti Giorgi di Vistarino, feudatari anche di Pietra de’ Giorgi, dai quali col tempo prese il nuovo nome.
Il paese cambiò nome ad ogni spirar del vento; infatti successivamente il dominio passò alla famiglia pavese Campeggi, per cui prese il nome di Rocca Campesana; quindi sotto il dominio dei Sannazzaro, e per matrimonio a Fiorello Beccaria, che ricostruì la Rocca, rinominata Rocca di Messer Fiorello, o Roccafirella.
Con l’abolizione del feudalesimo alla fine 18° secolo, i loro discendenti hanno mantenuto le proprietà terriere trasformando a poco a poco l’attività agricola in una fiorente azienda vitivinicola.
La Rocca de Giorgi del 21° secolo è un comune tra i più piccoli d’Italia, solo 89 abitanti un anno fa; le terre dell’Oltrepò, le sue colline, sono ricche di vigneti, che rappresentano la maggior fonte di lavoro per i rocchesi.
L’insediamento è sparso: l’antica rocca e la parrocchiale si trovano su due colli sui due opposti lati della valle, mentre la sede comunale, Villa Fornace, con la villa del conte Giorgi di Vistarino, è a fondovalle.
Dell’antico maniero sono rimaste poderosa vestigia, alte sullo sperone che domina la Valle Scuropasso. Più in basso, nell’abitato, è la magnifica villa neoclassica dei Conti Giorgi di Vistarino.
Sono moltissimi i pavesi e milanesi che nei fine settimana amano venire su queste colline dolci, per godere dell’incantevole panorama che cambia ad ogni curva della strada, in mezzo a vigneti, boschi, piccoli borghi medioevali come Rocca de Giorgi, o Pietra de Giorgi.
Rocca de’ Giorgi e i prodotti tipici dell’Oltrepò
Qui è facile trovare prodotti tipici dell’Oltrepò Pavese; non solo vino, ma anche tanti prodotti di nicchia, tipici del territorio quali formaggi, miele, salumi, funghi e tartufi, frutta.
Nelle numerose trattorie dei borghi e negli agriturismo sparsi nelle colline, sarà possibile trovare piatti tipici come gli agnolotti, la pasta ripiena di carne stufata, il bollito misto accompagnato dalla mostarda di Voghera, con il pane “miccone”.
Ed anche in tema di dolci qui non si scherza, dagli “ossi da morto” biscottini secchi del periodo dei defunti, alla “resumata”, un dolce altamente energetico ottenuto montando tuorli d’uovo con lo zucchero e aggiungendo vino bianco aromatico fino ad ottenere una consistenza bevibile.
Ed è meglio non indugiare sui tanti splendidi vini dell’oltrepò pavese, uno diverso dall’altro, ma accomunati dalle fragranze e dai profumi di questa meravigliosa terra.