Scendendo la dorsale adriatica, troviamo poco al di sotto di Pesaro la città di Fano, grosso centro marinaro che nei secoli ha saputo reinventarsi più volte.
Alle spalle della città cominciano già le colline che si spingono verso l’entroterra, ricoperte da uliveti, vigneti e coltivi, fino alle propaggini appenniniche coperte di boschi.
Fano, una storia importante
La città fu un importante centro romano, durante il cui dominio conobbe un fiorente sviluppo, trovandosi sulla via Flaminia che da Roma portava a nord; le sue prime mura risalgono infatti al periodo imperiale, che nei secoli comunque non ne impedirono la ripetuta devastazione e conquista.
In epoca medioevale subì la sorte delle altre città del territorio circostante, tra lotte per il predominio territoriale ed il potere da parte delle famiglie feudali fin quando non passò sotto il dominio pontificio.
La città ha mantenuto il classico impianto romano, con il “cardo” ed il “decumano”, alla cui intersezione c’è il “foro”, la piazza, ed all’inizio del quale si apre l’arco d’Augusto, da sempre simbolo di Fano, principale porta d’accesso alla città in epoca romana ed anche successivamente.
Tra i monumenti interessanti vi sono anche le antiche mura, fatte erigere dall’imperatore Augusto che si conservano in buona parte ancora oggi a nord-ovest dalla porta di Augusto fino a raggiungere la quattrocentesca Rocca Malatestiana.
Dalla parte opposta della porta con l’arco d’Augusto, circa a metà delle mura romane, si apre verso nord la “porta della Mandria”, una porta minore di accesso alla città, così chiamata perché nel passato vi pascolavano le greggi.
Il periodo medioevale ed i secoli di dominio pontificio hanno lasciato Fano ricca di edifici religiosi, più volte comunque rimaneggiati, come la millenaria cattedrale in stile romanico di Santa Maria Assunta; la Basilica di San Paterniano; l’antica chiesa di Sant’Agostino, in fase di ristrutturazione per poi ospitare un museo diocesano; l’antichissimo Santuario di Santa Maria del Ponte Metauro, un piccolo edificio alla foce del fiume Metauro e il vicino seicentesco eremo camaldolese di Monte Giove, solo per citarne alcuni.
Fano, una città godereccia
Moltissimi gli eventi che vengono organizzati in città, a cominciare dal suo notissimo carnevale che dura quasi un mese, tra sfilate, feste pubbliche e private, carri mascherati e cortei che coinvolgono buona parte della popolazione e dei quartieri cittadini, richiamando turisti da ogni dove e che viene riproposto anche in una suggestiva edizione estiva.
Oltre questo evento, si sono moltiplicati anche altri appuntamenti specializzati, come la “Fiera mercato dell’Antiquariato”, il “Fano Yacht Festival”, la “Festa dei Fiori” ed il “Fano Film Festival”, ma sono molti di più, sia di natura religiosa che musicale, sportiva e culturale.
Molti anche gli appuntamenti “storici” come “Fano dei Cesari”, “La Festa del Mare” per celebrare i caduti fanesi in mare, ed appuntamenti “golosi”, come “Sapori e Motori”, il “Festival Internazionale del Brodetto e delle Zuppe di Pesce”, la “Festa del Mare d’Inverno” ed altre ancora.
Fano, un’economia fiorente
L’economia fanese, essendo una città di mare con il suo porto-canale, ha sempre avuto la pesca quale punto di riferimento, con le sue attività primarie e secondarie; ad essa, comunque, si è affiancata con il passare degli anni, anche l’agricoltura, data la particolare predisposizione delle colline dell’immediato entroterra fanese alla coltura degli olivi.
L’elevato numero dei frantoi ancora presenti nella zona, richiama tradizioni d’antico sapore, perché fin dal medioevo il frantoio era non solo il luogo in cui le olive si trasformavano in olio, ma un vero e proprio luogo di incontro per lo svolgersi della vita sociale, dove si scambiavano opinioni, si parlava di potere e si combinavano affari.
La gastronomia fanese e la tipica “Moretta”
La gastronomia fanese, che nelle sagre e manifestazioni locali è sempre protagonista, ha molte specialità e prodotti tipici, tra i quali il primato spetta al famoso, profumatissimo, formaggio di fossa, stagionato nei suggestivi sotterranei di tufo, ma anche la casciotta di Urbino, il prelibato pecorino con le vinacce ed il pecorino di botte, tipicamente fanese, la cui maturazione avviene in botti e tini di rovere che devono avere contenuto vino e conservarne ancora il profumo.
Ma il prodotto tipico che identifica Fano con maggior precisione è la “Moretta”, una bevanda popolare che si può trovare in ogni bar della città, il cui aroma la precede fin dall’ingresso del locale.
Dicono che venga da tempi piuttosto lontani, forse di origine marinare, diventando il simbolo stesso della “fanesità”; viene servita dentro un bicchierino di vetro liscio, quelli da osteria; è una bevanda fumante a tre strati ben distinti: il giallo oro dei liquori, rhum, anice e cognac; il nero del caffè e una densa schiumetta marroncina, con zucchero ed una sottile scorza di limone sopra.