Nell’entroterra ligure, in val Bormida, nei pressi del punto di demarcazione tra le Alpi e l’Appennino, c’è il paese di Altare, un borgo di poco più di duemila abitanti famoso per la sua storica attività di lavorazione del vetro.
Paese di epoca romana situato lungo la via di comunicazione tra la costa ligure e l’Oltregiogo del nord ovest, Altare è stata a cavallo del millennio sede di un importante convento benedettino che importò dalla vicina Francia l’arte della lavorazione del vetro che, nei secoli successivi, farà la fortuna economica del paese.
In epoca medioevale Altare ed i castellari del territorio circostante fu assoggettato a diverse signorie feudali finendo poi, nel successivo periodo rinascimentale tra i possedimenti dei Gonzaga di Mantova fin quando finì, assieme al Monferrato, a far parte del Regno di Sardegna seguendone le sorti storiche.
Altare e l’industria del vetro
Il borgo si trova al centro di un’ampia area forestale, sfruttata già dal XI-XII secolo per la produzione del combustibile necessario all’industria del vetro, che si svolse praticamente senza interruzioni fino al XX secolo, quando le varie fornaci del paese si riunirono in un’unica azienda cooperativa.
Fin dall’epoca medioevale questo tipo di attività era fiorente e redditizio, la produzione di vetri d’uso “d’ogni sorta e maniera”, di vetri per farmacie e ospedali, di articoli di valore artistico, cui si aggiunsero, nel Novecento, vetri per la chimica resistenti agli sbalzi termici, fecero di Altare un paese conosciuto ben oltre i suoi confini.
Il porto di Savona era quello di arrivo delle materie prime da lavorare e di partenza dei manufatti per tutta la penisola ed il bacino del Mediterraneo, esportando l’attività stessa in una cinquantina di località in Italia ed anche una in Francia, nel seicento, con le insegne reali.
Si deve proprio ad un vetraio di Altare, Bernardo Perotto, l’invenzione dello specchio di grandi dimensioni, superiore al metro quadrato, ottenuta in questo laboratorio costruito in Francia, seguendo un processo innovativo di sua ideazione.
Tra le cose da vedere ad Altare c’è la quattrocentesca Chiesa dell’Assunta, il cui campanile che affianca le più recenti costruzioni del 1400 e del 1651 resta l’unico residuo della preesistente costruzione.
Altri edifici religiosi degni di interesse sono la seicentesca chiesa parrocchiale di Sant’Eugenio, nel centro storico medioevale e la millenaria chiesa di Nostra Signora dei Prati, internamente affrescata ed alcuni oratori e cappelle di epoca rinascimentale.
Le ville liberty di Altare
Un’altra notevole caratteristica di Altare è la presenza in paese di alcuni belle ville in stile Liberty, che ne impreziosiscono il centro storico; tra queste Villa Rosa, oggi sede del Museo dell’Arte Vetraria Altarese, che contiene una rassegna di opere che vanno dal 1650 ai giorni nostri, oltre ad attrezzi e stampi per la lavorazione artigianale del vetro
Interessante anche il castello marchionale ed il forte di Altare: roccaforti edificate per il controllo delle strade di valico; del primo, quattrocentesco, non rimangono che scarsi ruderi mentre il secondo, d’epoca napoleonica, è un edificio statale non visitabile.