Si chiama “Vigneto Falconieri”, un Frascati Superiore Docg l’ultimo vino nato nell’Azienda Villa Simone di Monte Porzio Catone, in provincia di Roma.
L’azienda appartiene alla famiglia Costantini dall’inizio degli anni ’80 del secolo scorso ad opera del fondatore Piero Costantini. il suo successore e attuale proprietario, Lorenzo Costantini, è un enologo e grande conoscitore del territorio, interprete del vitigno Malvasia del Lazio; fu lui che ha ridato vita allo storico vigneto e prodotto un vino fortemente territoriale.
La storia di “Vigneto Falconieri” Frascati Superiore Docg inizia nel 2007 quando Piero acquisì un terreno a Frascati, compreso tra le abitazioni della cittadina e Villa Falconieri, la più antica delle ville Tuscolane, posto a 400 metri dal centro della cittadina.
Il recupero conservativo
La zona era in pessime condizioni e la famiglia Costantini si è impegnata in una complessa operazione di recupero di quel terreno, altrimenti destinato all’incuria, al degrado e all’oblio, con una importante opera di rivalutazione del patrimonio storico e culturale.
La valorizzazione del nuovo terreno e il successivo impianto del vigneto rappresentano un valore aggiunto per la produzione dell’azienda e, data la storicità del luogo, per i vini prodotti su questa particella, nel 2019 è stato riconosciuto il toponimo “Vigneto Falconieri”.
Il terreno era originariamente parte integrante della Villa, che nasce come Villa Rufina nel XVI secolo, ma identificata in seguito come Villa Falconieri dalla famiglia che l’ha ampliata nei secoli successivi. Sorge su un edificio della Roma antica, la cui presenza è stata testimoniata da una strada di epoca romana riportata alla luce grazie alle operazioni di bonifica del terreno.
Dalle ricerche fatte, su testi e incisioni, è confermato che già da allora su quel terreno era presente un vigneto.
Nei secoli, dopo passaggi di proprietà e di utilizzo, la Villa e i suoi terreni circostanti subirono varie trasformazioni. In un periodo relativamente recente, e quando ormai i terreni erano stati divisi dalla proprietà iniziale, vi furono impiantati degli olivi, poi aggrediti dalle gelate e abbandonati a sé stessi, lasciando la zona in un progressivo, totale abbandono.
A seguito dei necessari e profondi lavori di preparazione del terreno per l’impianto del nuovo vigneto, oltre ad aver contribuito ai lavori di recupero archeologico, Lorenzo Costantini ha individuato la particolarissima composizione dell’area, che vede la confluenza delle 4 tipologie dei suoli vulcanici del territorio. Una ricchezza ed una complessità non solo geologica, ma straordinaria ai fini della qualità del vino prodotto.
Il vigneto è stato completato solo a fine luglio 2017, dopo 10 anni di articolati contrattempi burocratici e tecnici.
I vini di Villa Falconieri
Oggi, entrando nel vigneto dalla via a sud, proveniente da Frascati, sulla destra si trova un’area didattica dove sono ripresentate le forme di allevamento nella storia della viticoltura di Frascati: viti maritate, ad alberello, a conocchia e capretta, mentre sulla sinistra è impiantata un’area sperimentale dove è riportata una Collezione di Malvasia di Candia, Trebbiani, Greco, Bombino e Bellone in diverse combinazioni di cloni e di portinnesti, per valutare, a parità di clima e terreno, le differenti caratteristiche del vino che potranno produrre.
Superate le due ali iniziali si entra nel vigneto vero e proprio composto per 4,5 ettari con sesto d’impianto di 2.5 mt per 0,8 mt, ovvero 5000 piante per ettaro, impiantato per il 97 per cento con la varietà Malvasia del Lazio, e per il rimanente 3 per cento di una Collezione di Malvasia di Candia, Trebbiani, Greco, Bombino e Bellone. Si sviluppa in un percorso lineare di circa 650 metri, con un dislivello di 100 metri dal punto di partenza che si trova a 350 m s.l.m.
Il vino dell’annata 2020, attualmente in commercio, è composto dalle varietà e percentuali delle uve del vigneto, raccolte a mano. Dopo un’elevazione sulle fecce per 9 mesi in legni al 50% di rovere di allier e per il 50% di acacia, è rimasto ad affinare in bottiglie coricate in grotta per 24 mesi.
Un viaggio nel tempo
Visitare questo vigneto è come fare un viaggio nel tempo, vuol dire attraversare l’area sotto la quale giace la strada romana, ammirare la maestosità di Villa Falconieri e, giunti alla fine del percorso, al suo punto più alto, godere dell’impagabile panorama sulla Roma di oggi.